Il 1900 è stato un secolo ricco di scoperte e novità in molti ambiti e la società ne ha potuto beneficiare molto, oltre a questo però dobbiamo considerare anche gli aspetti condizionanti più pesanti, come per esempio le due grandi guerre che hanno coinvolto la maggior parte delle potenze mondiali. uno dei conflitti che affliggono maggiormente le persone oggi è il vuoto affettivo, quel vuoto interiore che inconsciamente le porta a cercare sempre qualcuno o qualcosa a cui legarsi, a cui attaccarsi, che dia loro l’impressione (illusione) di tappare quel buco e che invece le trasforma purtroppo in individui dipendenti. Che siano dipendenti da sostanze, da abitudini o da altri individui, sempre si tratta di DIPENDENZA AFFETTIVA. L’aspetto positivo è che, nella condizione di dipendenza affettiva, l’individuo sta cercando di soddisfare il suo bisogno, quindi significa che, consapevolmente o meno, sta sentendo la sua necessità di amore e voglia assecondarla. Dunque le premesse per risolvere il conflitto affettivo sono buone. La difficoltà sta sempre nell’accompagnare la persona ad accorgersi di ciò e ad accettare che questa sia effettivamente la condizione che vive. Perché gli esseri umani tendono sempre a negare la loro vulnerabilità e purtroppo, ostinandosi a non vedere la situazione come è realmente, si precludono la possibilità di modificare le circostanze e stare bene. Paradossalmente il solo modo che la Vita ha di portare le sue amate creature al Benessere è di lasciarle andare a fondo finché il loro malessere risulti loro insopportabile e decidano di dire basta. Solo allora, dopo probabili profonde sofferenze, gli uomini saranno pronti a cambiare atteggiamento ed a scegliere la Gioia. Incredibile? No, è proprio così che accade ed è proprio per questo motivo che nel mondo “c’è tanto dolore”. Devo anzi voglio sfatare un mito, che per molti è la via di fuga preferita: NESSUNO É VITTIMA, il vittimismo dovrebbe essere abolito. La Vita non ce l’ha con nessuno e non se la prende con nessuno, tutto dipende da noi, anche se non ci piace ammetterlo. Non c’è nessun cattivo e noi non siamo vittime di alcun boia. Noi creiamo tutto. Il nostro percorso noi lo scegliamo dal principio e passo a passo lo aggiorniamo e scegliamo di vivere le esperienze che ci servono per evolvere. Tutto qui. Troviamo solo ciò di cui abbiamo bisogno. Quindi, e qui sta la soluzione, basta decidere di cambiare rotta e tutto il male finirà. No, non pensate che sia facile, non lo è per niente, perché per arrivare a Cambiare Programma bisogna prima affrontare tutto il proprio mondo interiore e smontare le sovrastrutture create ad hoc dal Vecchio Programma. Ecco perché dico che ci va impegno e che per prima cosa bisogna azzerare l’ego. Perché è questa parte di noi che non ci permette di fare quest’opera magna, perché per riuscirci bisogna DIVENIRE ZERO, scomparire, smettere di credere di essere “qualcuno”… ed all’ego questo non piace proprio per niente! Ma nel frattempo, mentre ancora vogliamo “solo” vivere una vita normale, semplice, piacevole e… babbana (passatemi la dicitura tratta dalle storie potteriane!), insomma senza grilli per la testa né pillole colorate che ci facciano scoprire che tutto quanto è un ologramma di Matrix…
Nonostante il mio approccio sia di indirizzo transpersonale e quindi io creda che tutte le nostre esperienze e le emozioni ad esse collegate dipendano solo ed esclusivamente da noi, cioè dalle scelte di percorso evolutivo che abbiamo fatto ancora prima di incarnarci, è innegabile che le suddette circostanze abbiano lasciato la loro impronta nello strato sociale che viviamo oggi. Quel che Jung definì “inconscio collettivo” è stato fortemente segnato dagli accadimenti bellici del secolo scorso.Non solo per questo motivo ma senz’altro anche a causa di ciò
Come facciamo a liberarci della dipendenza affettiva e stare un po’ meglio di come stiamo adesso?
Così: decidendo di riempire il vuoto interiore con il nostro amore verso noi stessi e stabilendo che da ora in avanti quel buco non ci sarà più; tutto fatto tramite una chiacchierata con me e con l’ausilio della kinesiologia integrativa per portare la nuova programmazione al centro di noi. E voilà. Facile, veloce ed economico, come piace a me. Non sarà tutto ma sarà già un bel pezzetto!